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José Donoso nelle parole di César Aira

César Aira César Aira, José Donoso, Ritratti, SUR

In attesa della pubblicazione del romanzo di José Donoso Il luogo senza confini, nella traduzione di Francesca Lazzarato, presentiamo ai lettori del blog la voce che gli dedica César Aira nel suo Diccionario de autores latinoamericanos, ringraziando l’autore. Laddove esistono, sono state indicate le traduzioni italiane esistenti, sia pure quasi tutte molto datate.

Nella scheda di Aira non compare Lagartija sin cola, un romanzo pubblicato postumo nel 2007 che non poteva conoscere al momento della stesura del suo Diccionario. Il romanzo è stato tradotto in italiano da Cinzia Buffa (Lucertola senza coda, Cavallo di Ferro 2012).

Qui di seguito trovate i link alle recensioni di alcuni romanzi pubblicati in Italia: Tre romanzetti borghesiLucertola senza coda

Ricordiamo che sul blog abbiamo già pubblicato la recensione di Francesca Lazzarato a Casa di campo e quella di Stefano Gallerani a Lucertola senza coda.

di César Aira
traduzione di Raul Schenardi

José Donoso, Santiago del Cile, 1924-1997. Studiò nel suo paese e negli Stati Uniti. Fra i venti e i trent’anni visse in Argentina, Spagna, Messico e Stati Uniti. Fu professore di letteratura inglese, redattore della rivista «Ercilla» per quattro anni, professore in università statunitensi e dal 1967 ai primi anni Ottanta visse in Spagna. Con il suo primo libro, Veraneo y otros cuentos (1955) vinse il premio municipale di Santiago; Charleston (1960) è un altro libro di racconti, entrambi riuniti poi in Cuentos (1971). Il suo primo romanzo, già maturo e molto ben riuscito, fu Coronación (1958: Incoronazione, tr. it. Giovanna Maritano, Dall’Oglio 1966), che rivelava un limpido mestiere; seguirono Este domingo (1966) e El lugar sin límites (1967) e poi due lunghi romanzi, entrambi straordinari sforzi inventivi: El obsceno pájaro de la noche (1970; L’osceno uccello della notte, tr. it. Gianni Guadalupi e Marcello Ravoni, Bompiani 1997) e Casa de Campo (1978; Casa di campagna, tr. it. Cinzia Buffa, Cavallo di ferro 2009). In seguito pubblicò un divertimento erotico, nello stile della letteratura galante madrilena della belle époque: La misteriosa desaparición de la marquesita de Loria (1980; La misteriosa scomparsa della marchesina di Loria, tr. it. Gianni Guadalupi e Marcello Ravoni, Frassinelli 1983) e un romanzo più convenzionale sul tema dell’esilio, El jardín de al lado (1981).

Alla sua bibliografia occorre aggiungere due volumi di romanzi brevi: Tres novelitas burguesas (1973; Tre romanzetti borghesi, tr. it. Teresa Cirillo SirriEdizioni Fahrenheit 451, 2012) e Cuatro para Delfina (1982; Quattro per Delfina, tr. it. Gianni Guadalupi e Marcello Ravoni, Frassinelli 1985) e un saggio, Historia personal del “boom” (1972, edizione riveduta nel 1984; Storia personale del boom, Bompiani 1974). Alla sua ultima epoca, in Cile, risalgono i romanzi La desesperanza (1986; La disperanza, tr. it. Angelo Morino, Feltrinelli 1987), Taratuta (1991), El Mocho (1992), Donde van a morir los elefantes (1995) e il volume di memorie familiari Conjeturas sobre la memoria de mi tribu (1996).

I due primi romanzi di Donoso, Coronación e Este domingo, sono favole paradossali nelle quali aristocratici e proletari si scambiamo i ruoli di vittime e carnefici; dietro la semplicità discorsiva, derivante dal romanzo inglese, si occulta una dialettica assai intricata, al cui sviluppo si sarebbe dedicato subito l’autore. El lugar sin limites è un esercizio di deformazione grottesca, forse eccessivamente latinoamericano, che costituisce un antecedente dei suoi due grandi capolavori.

El obsceno pájaro de la noche e Casa de campo, intrisi rispettivamente di bruttezze e di preziosismi, sono romanzi immensamente complessi, con una proliferazione di piani quasi insondabile (soprattutto il primo), quasi volessero trasferire nella struttura narrativa l’impossibile soluzione dei problemi sociali dei primi romanzi.

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