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Nobili cause dal destino incerto

Raul Schenardi SUR

Pubblichiamo oggi un editoriale in cui Raul Schenardi, animatore di questo blog fin dalla nascita di SUR, tira le somme di questa esperienza. 

di Raul Schenardi

Era l’ormai lontano 2010 quando Marco mi contattò per propormi di tradurre Los fantasmas di César Aira. Si era ricordato di me perché nel corso del tempo l’avevo tampinato suggerendogli di pubblicare questo bizzarro autore argentino. Ma non si trattava solo di questo. Era già in marcia il singolare e ambizioso progetto del marchio SUR: una collana dedicata esclusivamente alla letteratura latinoamericana, sia per recuperare autori ormai entrati nel club dei classici ma da tempo introvabili nelle librerie – o ignorati dalla nostra editoria –, sia per proporre autori contemporanei ancora sconosciuti da noi. È vero che era nell’aria, dopo decenni di sostanziale sonnolenza, una riscoperta della ricca varietà di voci, tematiche e sperimentazioni che ribollivano nella letteratura del continente latinoamericano – riscoperta quanto mai salutare dopo l’ubriacatura del realismo magico –, ma ci voleva comunque una buona dose di coraggio per lanciare un’iniziativa editoriale così dichiaratamente «di nicchia».

Nobili causeCon il mio innato slancio per le nobili cause dal destino incerto, ho subito proposto a Marco di creare un blog che accompagnasse la nascita di SUR, dedicato alla letteratura latinoamericana. L’idea, che poi si è concretizzata – ai lettori il giudizio finale sulla sua bontà –, era quella di proporre un percorso di approfondimento degli autori e dei movimenti letterari, con particolare attenzione all’attualità, ma andando anche a scavare nel passato più recente. Non una banale e scontata «vetrina dell’editore», dunque, ma un blog tematico, che non ha mancato di segnalare diverse interessanti iniziative editoriali della «concorrenza».

A volte si sono sfidate le leggi non scritte dei blog pubblicando lunghi testi, interi capitoli di libri (penso a quelli di Francesco Varanini e Stefano Tedeschi) e interventi di accademici (Francesco Fava, Anna Boccuti, Gabriele Bizzarri fra gli altri), convinti come si era della necessità di dialogare con l’università e di soddisfare anche i palati dei lettori più esigenti. Abbiamo spesso «saccheggiato» i contributi critici più avveduti e competenti (in primis quelli di Francesca Lazzarato) usciti su quotidiani e riviste. E di quando in quando abbiamo allargato il campo visuale parlando di fumetti, di musica, di cinema, grazie all’aiuto di giornalisti che hanno viaggiato in lungo e in largo per l’America latina (penso soprattutto a Gabriella Saba).

Con la rubrica Testo a fronte ci siamo rivolti a tutti i traduttori e studenti di spagnolo, e abbiamo approfittato di un buon numero di volontari (che voglio ringraziare di nuovo pubblicamente) per tradurre interviste, recensioni, brevi saggi ecc. da quotidiani e riviste spagnole e latinoamericane. Voglio pensare che per molti di loro sia un’esperienza utile vedersi «correggere» prima della pubblicazione.

Abbiamo infranto anche un’altra legge non scritta: quella secondo cui non si dovrebbe parlare di autori del tutto inediti – e forse destinati a rimanere tali – in Italia, da Mario Levrero a Leo Masliah, a Gustavo Escanlar, quando ci sembrava invece che meritassero l’attenzione di chi legge lo spagnolo, come credo sia il caso di non pochi lettori del blog. E abbiamo pubblicato anche parecchi racconti: Quiroga, Donoso, Aira, Pacheco, Copi…

Si è dedicato uno spazio persino alla poesia, eterna orfanella dell’editoria cartacea, grazie soprattutto all’aiuto di Stefano Strazzabosco e di altri che hanno proposto traduzioni e note biografiche.

Via via che la collana cresceva e si infoltiva il numero dei libri e degli autori pubblicati, naturalmente si sono puntati i riflettori su questi, offrendo spesso materiali utili a recensori e critici, come ci è stato riconosciuto da più parti.

Insomma, un blog piuttosto anarchico, se volete, in buona misura frutto di una certa improvvisazione, ma tutto sommato vitale, credo, e di qualche interesse anche per lettori senza una particolare predisposizione per la letteratura latinoamericana. A questo proposito, ne approfitto per ringraziare anche le testate online e cartacee con cui abbiamo collaborato e che ci hanno fornito contenuti gratuitamente in cambio di una visibilità in un’altra lingua e in un altro continente (cosa di cui spesso sono stati molto felici).

Poi sono arrivati i rinforzi. Da più di un anno, se non ricordo male, sono stato affiancato da Giulia Zavagna, che ha portato in dote la sua bravura ed efficienza, oltre ai suoi contatti, e ha dato un impulso decisivo alla presenza sui social e all’interazione con il blog.

Infine, è nata la collana BIG SUR, che ha varcato il Rio Bravo in barba ai muri eretti contro l’invasione dei sudacas, il blog ha rinnovato la sua veste grafica – il nome scelto, Sotto il vulcano, non poteva essere più felice –, sono scese in campo nuove energie con Dario Matrone che coordina la parte angloamericana del blog, mentre io, per dirla con Forrest Gump, ormai mi sento un po’ stanchino: è venuto il momento di mettermi a riposo.

E prima che mi scappi qualche lacrimuccia, mi congedo rapidamente con una formula che prendo a prestito dal mio paredro (i lettori di Cortázar sanno di chi parlo): «Arrivederci qui o altrove, nel tempo o nell’eternità…»

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