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Andrés Neuman: narrare è sedurre

In questi giorni Andrés Neuman, autore di Le cose che non facciamo [1], è in Italia per un giro di presentazioni.
Ne approfittiamo per pubblicare un estratto dal libro, dedicato a lettori e scrittori. Se volete incontrare Andrés Neuman, qui [2] tutti i dettagli sulle presentazioni. 

di Andrés Neuman
traduzione di Silvia Sichel

 

DODECALOGO DI UNO SCRITTORE DI RACCONTI

I. Raccontare un racconto è saper tenere un segreto.

II. Anche se parlano al passato, i racconti accadono sempre adesso.

III. L’eccessivo sviluppo dell’azione per il racconto è causa di anemia, o di morte per asfissia.

IV. Nelle prime righe, un racconto si gioca la vita; nelle ultime, la risurrezione.

V. I personaggi non si presentano: agiscono.

VI. L’atmosfera può essere la cosa più memorabile della trama. Lo sguardo, il protagonista.

VII. Il lirismo contenuto crea magia. Il lirismo sfrenato, trucchi.

VIII. La voce del narratore è talmente importante che non è sempre bene che si senta.

IX. Correggere: ridurre.

X. Il talento è il ritmo. I problemi più insidiosi cominciano con la punteggiatura.

XI. Nel racconto, un minuto può essere eterno e l’eternità durare lo spazio di un minuto.

XII. Narrare è sedurre: non devi soddisfare mai del tutto la curiosità del lettore.

* * *

SECONDO DODECALOGO DI UNO SCRITTORE DI RACCONTI

I. Se non emoziona, non racconta.

II. La brevità non è una questione di scale. La brevità richiede strutture proprie.

III. Nella strana casa del racconto i particolari sono i pilastri e l’argomento principale, il tetto.

IV. Il bello deve essere preciso e il preciso deve essere bello. Gli aggettivi: le sementi.

V. Unità di effetto non significa che tutti gli elementi della narrazione debbano convergere in un solo punto. Distrarre: organizzare l’attenzione.

VI. Cortocircuito fortunato: a chi scrive racconti capitano cose, a chi capitano cose scrive racconti.

VII. I personaggi appaiono nel racconto come per caso, passano oltre e continuano la loro vita.

VIII. Niente di più triviale, narrativamente parlando, di un dialogo troppo trascendentale.

IX. Un buon soggetto raramente si assoggetta alle spiegazioni.

X. Introdursi all’esterno. Le descrizioni sono scorciatoie, non deviazioni.

XI. Un racconto sa quando finisce e te lo fa sapere. Tendenzialmente finisce prima, molto prima della vanità del narratore.

XII. Un decalogo non è un paradigma, e non è detto che sia trasferibile. Un dodecalogo ancor meno.

 

© Andrés Neuman, 2016. Tutti i diritti riservati.