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Decalogo dello scrittore di racconti brevi

Questa settimana celebriamo Roberto Arlt con una lettura diffusa dei suoi scritti più brevi ed incisivi. Vi proponiamo per l’occasione questo «Decalogo dello scrittore di racconti brevi» a cura di José de la Colina, uscito sulla rivista el malpensante [1], che ringraziamo.

«Decalogo dello scrittore di racconti brevi»
di José de la Colina
traduzione di Giorgia Esposito

Uno. Scrivere o leggere racconti lunghi accorcia la vita.

Due. Scrivere o leggere racconti brevi non allunga la vita, ma la arricchisce.

Tre. Il racconto breve è di indole capricciosa, imprevedibile e sfuggente. Non ama essere evocato, previsto, preparato. Il racconto breve, semplicemente, accade.

Quattro. Se qualcuno osasse dirti che un racconto breve non è profondo, rispondi con questo, cortissimo e scritto da chissà chi, che compendia l’intera condizione umana: «Nacque, visse, morì».

Cinque. Non credere che basti rimuovere parole da un racconto lungo per ottenerne uno breve. Il racconto breve nasce già col giusto numero di parole.

Sei. Un racconto, se breve, è due volte un racconto.

Sette. Meglio un racconto breve che si libra in volo di un romanzo lungo che si trascina per terra.

Otto. Chi di racconto breve ferisce… di romanzo lungo perisce.

Nove. Un racconto di cinquanta pagine è un racconto breve se è narrato alla massima velocità. (Devi sapere, tuttavia, che è difficilissimo, praticamente impossibile, mantenere tale velocità per cinquanta pagine.)

Dieci. Dio, se esistesse, sarebbe un racconto breve… ancorché eterno.