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Bagliori estremi

redazione Racconti, SUR

Dopo l’introduzione di Anna Boccuti, pubblichiamo alcuni microracconti (da lei tradotti) che compaiono in Bagliori estremi. Microfinzioni argentine contemporanee. Di seguito alcuni sintetici dati bio-bibliografici sugli autori.

Luisa Valenzuela

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Ubicazione geografica e molto precisa del dubbio:

Esattamente in un qualche punto tra il mio divano e il mio tavolo da lavoro. La distanza tra l’uno e l’altro non è grande. È invalicabile.

Raúl Brasca

Felini

Succede qualcosa fra il gatto e me. Stavo a guardarlo dalla mia poltrona quando si è irrigidito, ha drizzato le orecchie e ha inchiodato lo sguardo in un punto molto preciso del ligustro. Io mi sono concentrato su di lui e su quello che stava fissando. All’improvviso, ho sentito il suo istinto, un vortice che mi ha travolto. Abbiamo spiccato un balzo tutti e due assieme. Ora è tornato allo stesso posto di prima, si è rilassato e mi lancia uno sguardo lento, come per controllare che tutto vada bene. Raggomitolato nella mia poltrona, resto in attesa del suo verdetto. Ho la bocca piena di piume.

Mario Goloboff

Anagrammi

Una rondine
può fare un nido
dei nodi
delle onde
persino ordine,
ma, si sa,
mai e poi mai
per quanto si sforzi
farà primavera.

Ana María Shua

n. 6

Nella foresta dell’insonnia non è necessario addentrarsi. Mi cresce tutt’intorno. Non ci sono animali più feroci dei grilli. In una radura, mi sembra di intravedere il sonno. Per non svegliarlo, mi avvicino lentamente, attutendo il rumore dei miei passi. Tuttavia, quando raccolgo la rete, è vuota. Per trovare di nuovo la strada ho molte risorse: contare gli alberi del bosco, dimenticarli, concentrarmi sul corso delle acque di un fiume, prendere un caffellatte (varie tazze), ricordare all’indietro o in avanti. Nel frattempo, per un attimo, mi distraggo e il sonno si avventa su di me. Mi addormento così felice da non ricordare neanche più chi fosse il cacciatore e chi la preda.

 

Rosalba Campra

La libertà

Potrai camminare sul filo dell’ombra sino alla parte alta della città. Nessuno ti dirà: di lì non si passa. Troverai socchiuso il cancello di quella casa che ti faceva spalancare gli occhi di desiderio quand’eri piccolo. Nessun guardiano ti sbarrerà il passo, né ti proibirà di camminare sulle aiuole di anemoni fino allo stagno, di entrare nei saloni inghirlandati senza che nessuno ti annunci. Segnerai con caramelle i tuoi itinerari per le piazze, sceglierai nella biblioteca centrale i manoscritti più riccamente illustrati per ritagliarne le figure, e nessuno chiamerà la polizia, neppure quando nelle farmacie ti metterai a rovesciare uno a uno i tubetti di pillole fosforescenti che si spargeranno fino alla strada con un tramestio di perle sfilate, o quando cercherai, nel negozio dell’antiquario, dove tutto è stato sempre troppo caro, le più sontuose poltrone coloniali, gli specchi dall’argento offuscato, e te li porterai via senza chiedere permesso. Nessun impiegato della posta reclamerà perché ti sei messo ad aprire le lettere – a volte d’amore – dirette ad altri, o a usare i telegrammi per fare aeroplanini che finiscono tutti ammucchiati nello stesso angolo. Nessun cameriere ti impedirà di stappare bottiglie di vini d’annata e provarne appena un sorso da ognuna, seduto sulla terrazza di fronte al mare. Aspettando inutilmente che la donna più bella della città, che una donna, che qualcuno venga a sedersi con te, e poi ti accompagni a teatro, dove nessuno pretenderà alcun biglietto né cercherà di importi le buone maniere quando ti adagerai nel palco presidenziale di fronte alla scena vuota. Questo è lo svantaggio, te ne sarai reso conto, di essere l’unico sopravvissuto.

Eugenio Mandrini

Tango del lupo

Prima, la bambina col cappuccetto rosso mancò all’appuntamento.
Poi, un’eclissi oscurò la luna e dovette mordersi l’ululato.
Infine, il branco lo dichiarò poco feroce, per via di quelle gocce di solitudine che gli offuscavano lo sguardo, e perciò fu sfrattato dalla foresta.
Oggi lecca scarpe in città e d’inverno cerca conforto al sole come una nonna.

NOTE SUGLI AUTORI:

Il primo romanzo di Luisa Valenzuela risale al 1966; dopo di allora ha sviluppato una vasta attività letteraria ed è tradotta in numerose lingue. In Italia sono stati pubblicati: Noir con argentini (Perosini, 2002), Realtà nazionale vista dal letto (Gorée 2006) e Qui succedono cose strane (Gorée, 2008). Qui il suo sito web.

Di Mario Goloboff, scrittore e docente universitario, si può leggere in italiano L’allevatore di colombe (Giuntina, 2010). Fra l’altro è biografo di Julio Cortázar e ha curato l’edizione critica di Los siete locos (I sette pazzi) di Roberto Arlt.

Raúl Brasca è scrittore, critico e saggista. In Italia è stato pubblicato il libro di racconti L’edonista e altri racconti (Falzea, 2007). Qui si possono leggere altri suoi microracconti e alcuni saggi su questo genere.

Ana María Shua è tradotta in varie lingue e ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali. Molto apprezzata anche come autrice di libri per l’infanzia. In italiano si possono leggere Sono paziente. Come ammalarsi e vivere felici (Giunti, 1997) e Il libro dei ricordi: a Buenos aires, perché la vita è così (Poiesis, 2011).

Rosalba Campra vive in Italia ed è professore ordinario di Letteratura Ispanoamericana presso l’Università di Roma La Sapienza. Scrive narrativa e saggistica. Ricordiamo America Latina: l’identità e la maschera (Meltemi, 2006) e Territori della finzione: il fantastico in letteratura (Carocci, 2000).

Eugenio Mandrini è un poeta e narratore che ha pubblicato fra l’altro due raccolte di microfinzioni, nonché del volume Los poetas del tango. Qui si può leggere un suo paradossale e illuminante autoritratto.

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