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Lucas, le sue lotte con l’idra

Julio Cortázar Autori, Julio Cortázar, Racconti, SUR

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Illustrazione di Marianna Coppo

Abbiamo ricevuto un regalo, bellissimo. Marianna Coppo, illustratrice romana, ci ha fatto un disegno ispirato a Un certo Lucas di Julio Cortázar, e vogliamo condividerlo con voi, insieme al racconto da cui prende spunto.

«Lucas, le sue lotte con l’idra»
di Julio Cortázar
traduzione di Ilide Carmignani

Ora che sta invecchiando si rende conto che non è facile ammazzarla.
Essere un’idra è facile ma ammazzarla no, perché anche se per ammazzare l’idra bisogna tagliarle le tante teste (da sette a nove a seconda degli autori o dei bestiari consultabili) è necessario lasciargliene almeno una, dato che l’idra è lo stesso Lucas e in realtà lui vorrebbe uscire dall’idra ma restare in Lucas, passare da poli a monocefalo. Qui ti voglio, dice Lucas invidiando Eracle che non ebbe mai problemi del genere con la sua idra e che dopo averle assestato un gran fendente la ridusse a una vistosa fontana da cui sgorgavano sette o nove zampilli di sangue. Una cosa è ammazzare l’idra e un’altra essere l’idra che una volta era soltanto Lucas e vorrebbe tornare a esserlo. Per esempio, dai un bel taglio alla testa che colleziona dischi e poi un altro a quella cheimmancabilmente posa la pipa sul lato sinistro della scrivania e il bicchiere con i pennarelli sulla destra un po’ indietro. Ora si tratta di valutare i risultati.

Uhm, qualcosa si è ottenuto, due teste in meno mettono un tantino in crisi le altre, che dinanzi al luttuoso avvenimento pensano e pensano tempestosamente. In altre parole, almeno per un po’ smette di essere ossessivo quell’impellente bisogno di completare la serie dei madrigali di Gesualdo, principe di Venosa (a Lucas mancano due dischi della serie, pare che siano esauriti e che non verranno ristampati, e questo gli rovina il piacere di avere gli altri dischi. A morte con un taglio netto la testa che così pensa e vuole e si rode). E poi è un’inquietante novità il fatto che andando a prendere la pipa si scopra che non è al suo posto. Approfittiamo di questa volontà di disordine e giù un bel taglio alla testa amica della reclusione, della poltrona da lettura accanto alla lampada, dello scotch alle sei e mezzo con due cubetti di ghiaccio e poca soda, della pila di libri e riviste in ordine di priorità.

È molto difficile però ammazzare l’idra e tornare a Lucas, lui lo percepisce già a metà della cruenta battaglia. Tanto per cominciare la sta descrivendo su un foglio di carta che ha tirato fuori dal secondo cassetto di destra della scrivania, quando in realtà ci sono fogli in bella vista da tutte le parti, ma nossignore, il rituale è questo, per non parlare della lampada pieghevole italiana quattro posizioni cento watt piazzata quale gru sopra cantiere e delicatissimamente bilanciata perché il fascio di luce eccetera. Taglio fulmineo a questa testa scriba egizio seduto. Una di meno, uff. Lucas si sta avvicinando a sé stesso, la cosa promette bene.

Non arriverà mai a sapere quante teste gli mancano da tagliare perché suona il telefono ed è Claudine che parla di pre-ci-pi-tar-si al cinema per un film di Woody Allen. A quanto pare Lucas non ha tagliato le teste nell’ordine ontologico adeguato visto che la sua prima reazione è no, assolutamente no, Claudine frigge come un gamberetto all’altro capo del filo, Woody Allen Woody Allen, e Lucas piccola, non mi assillare che è meglio, credi che io possa abbandonare questa battaglia grondante plasma e fattore Rhesus solo perché ti prende il Woody Woody, capisci bene che ci sono valori e valori. Quando all’altro capo lasciano cadere l’Annapurna sotto forma di ricevitore sulla forcella, Lucas si accorge che gli sarebbe convenuto ammazzare per prima la testa che organizza, rispetta e gerarchizza il tempo, così forse tutto si sarebbe afflosciato di colpo e allora pipa Claudine pennarelli Gesualdo in sequenza diversa, e Woody Allen, è ovvio. Ormai è tardi, ormai niente Claudine, ormai nemmeno parole per continuare a raccontare la battaglia dato che non c’è battaglia, quale testa tagliare se ne resterà sempre un’altra più autoritaria?, è ora di evadere la corrispondenza arretrata, fra dieci minuti lo scotch coi suoi cubetti e la sua bella soda, è chiaro che gli sono rispuntate, non è servito a nulla tagliarle. Nello specchio del bagno Lucas vede l’idra tutta intera con le sue bocche dai sorrisi splendenti, tutti i denti in mostra. Sette teste, una per ogni decennio; e quel che è peggio, il sospetto che possano ancora spuntargliene due per soddisfare certe autorità in materia idrica, questo sempre che ci sia la salute.

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