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Decalogo del giornalista, di Tomás Eloy Martínez

redazione Autori, Società, SUR, Tomás Eloy Martínez

TEM nella sua casa di Campo Claro, Caracas, nel 1980. Foto di Gonzalo Martínez.

Il 7 giugno si è celebrato in Argentina il Día del periodista, dedicato al giornalismo. Pubblichiamo oggi un testo diffuso dalla Fundación Tomás Eloy Martínez: il decalogo del giornalismo secondo l’autore argentino. 

«Decalogo del giornalista»
di Tomás Eloy Martínez
traduzione di Giorgia Esposito

1) L’unico patrimonio del giornalista è il suo buon nome. Ogni qualvolta si firma un articolo manchevole o infedele alla propria coscienza, si perde parte di questo patrimonio, o tutto.

2) Occorre rivendicare di fronte agli editori il tempo di cui ciascuno ha bisogno per scrivere un buon pezzo e lo spazio necessario all’interno della pubblicazione.

3) Una foto che serva solo da illustrazione, senza aggiungere informazione alcuna, non appartiene al giornalismo. Le foto non sono un complemento, bensì notizie in sé.

4) Il lavoro di squadra è importante. Una redazione è un laboratorio in cui tutti devono condividere scoperte e insuccessi, e sentire che quello che succede a uno riguarda tutti.

5) Non bisogna scrivere una sola parola di cui non si sia sicuri, né dare una sola informazione di cui non si abbia piena certezza.

6) Bisogna lavorare con gli archivi sempre a portata di mano, verificando ogni dato e stabilendo con chiarezza il senso di ogni parola che si scrive.

7) Evitare il rischio di servire da veicolo degli interessi di gruppi pubblici o privati. Un giornalista che pubblica, senza prima verificarli, tutti i comunicati stampa che riceve, dovrebbe cambiare professione e dedicarsi a fare il messaggero.

8) Ricorrere sempre a un linguaggio chiaro, conciso e trasparente. Di solito, quello che si dice in dieci parole può essere detto in nove, o in sette.

9) Trovare il fulcro o il titolo di una notizia non è impresa facile, tantomeno lo è riportare una notizia. Non bisogna mai mettersi a scrivere se non si è sicuri di poterlo fare con chiarezza, efficacia e anteponendo l’interesse del lettore allo sfoggio di sé.

10) Ricordare sempre che il giornalismo è innanzitutto un servizio. È mettersi nei panni dell’altro, comprendere l’altro. E, a volte, essere l’altro.

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