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Andrés Caicedo: libri e musica

redazione Andrés Caicedo, Guillermo Cabrera Infante, Interviste, SUR

Pubblichiamo oggi una riflessione sui libri e sulla lettura dello scrittore colombiano Andrés Caicedo, autore del travolgente romanzo Viva la musica! L’intervista originale è disponibile qui.

traduzione di Cecilia Raneri

Mi sembra che in questo momento il libro in sé stia affrontando due problemi seri, che sono, credo, l’elevato costo dei libri e il tempo, che il lettore non ha più per dedicarvisi e immergersi in una lettura di quindici o venti o trenta giorni. Però principalmente mi pare che i giovani stiano optando per la musica, perché per sentire la musica non c’è bisogno di nessuna approvazione, la si può sentire sugli autobus, per le strade, attraverso una porta aperta, dalle radio accese.

Negli anni passati, si pensava che quantità fosse sinonimo di qualità, ovvero che un libro di cinquecento pagine fosse migliore di uno di cento. È stato Cabrera Infante a porre fine a questa distinzione. A me sembra che l’opzione che Cabrera Infante sta scegliendo adesso in libri come O, che si può chiamare anche Cero o Ejercicios de esti(l)o, sia la migliore. Sono libri da leggere in bagno, da leggere ogni cinque minuti, si può cominciare da qualunque punto, sono testi molto brevi, molto politici. Io credo che questa formula per la nuova letteratura di oggi si possa trovare nella poesia di Cabrera Infante, personalmente una delle migliori che ho letto negli ultimi cinque anni, che dice testualmente – è molto facile da memorizzare: «Ay, José, ¡así no se puede! Ay, José, ¡así no sé! Ay, José, ¡así no! Ay, José, ¡así! Ay, ¡José! ¡Ay!».

Mi sembra che un libro eccellente come La vorágine[1] possa già essere perfettamente rimpiazzato dalle canzoni di Héctor Lavoe o di Ricardo Ray e Bobby Cruz.


[1] Unico romanzo dello scrittore colombiano José Eustasio Rivera. [n.d.t.]

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